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I segnali che arrivano dal gastrico.
 
Quando la parete dello stomaco si tende, i sensori presenti in essa trasmettono al cervello una prima sensazione di sazietà. Chi mangia un pezzettino di cioccolato ha assunto molta energia, però non è certo sazio. Diverso è il caso di chi beve molto: la dilatazione dello stomaco fa sì che ci si senta sazi, ma solo per breve tempo.
 
Azzalini e colleghi (2020) hanno scoperto che l’intensità con cui i neuroni di alcune aree cerebrali rispondono ai segnali cardiaci predice la stabilità delle nostre preferenze. Ciò suggerisce che i segnali cardiaci sono utilizzati dal cervello per creare una rappresentazione stabile dei nostri gusti, rendendo le nostre scelte meno soggette a influenze temporanee. Questi risultati mostrano come anche le rappresentazioni più astratte di noi stessi, come i nostri gusti e l’immagine mentale che abbiamo di noi stessi, si fondino sull’elaborazione cerebrale di un semplice segnale corporeo: il battere del nostro cuore.
 
Gli animali selvatici mangiano con i segnali inviati/ricevuti dallo stomaco e del sistema gastrointestinale. L’uomo moderno purtroppo mangia con il cervello ed i centri del piacere, non sazia il suo corpo ma i suoi desideri e ne paga le conseguenza in termini di alterazioni e malattie degenerative.
 
Nicola Camera