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Il controllo della funzione intestinale è fondamentale per la salute.
 
Il microbiota intestinale, è l’interfaccia più affidabile per preservare il nostro stato di salute: esso infatti filtra le sostanze che per noi sono nutritive e utili e scherma quelle nocive.
 
  • Difendere l’integrità della mucosa intestinale e migliorarne l’impermeabilità.
  • Regolare la flora batterica in modo che sia equilibrata verso la flora «acida» dei lactobacilli.
  • L’intestino è l’unico luogo del nostro corpo dove l’ambiente esterno e quello interno sono separati da uno strato di cellule spesso appena 25 millesimi di millimetro, che deve proteggerci dai miliardi di batteri presenti nel colon e dalle tossine da loro prodotte o introdotte con gli alimenti.
 
Per dare un’idea della sua importanza basta segnalare che se la superficie cutanea ha una estensione di 2 mq e quella polmonare di 60 mq, la superficie intestinale raggiunge i 600 mq.
 
Le fibre alimentari possono contribuire all’aumento delle concentrazioni di butirrato (acidi a catena corta, utilissimo protettore intestinale ) con diversi meccanismi. Un esempio è l’oligosaccaride acarbosio che aumenta la quantità di amido che entra nel colon agendo come un inibitore dell’α ‐ glucosidasi. Inoltre, la tributirina, un trigliceride contenente tre molecole di butirrato esterificate a glicerolo, aumenta le concentrazioni di butirrato dopo l’idrolizzazione da parte delle lipasi pancreatiche e gastriche.
 
Disintossicare il fegato per aumentare la sua efficacia, eliminando l’apporto di sostanze tossiche o potenzialmente tali e allontanandosi se possibile dalle situazioni di stress. È bene ricordare che il fegato è in grado di autorigenerarsi e quindi un’alimentazione corretta permette che esso torni alle sue funzioni.
 
Connessa direttamente all’attività epatica è la funzionalità degli organi digerenti (specialmente il pancreas), ma soprattutto del sistema immunitario, che risente assai negativamente di un fegato mal funzionante.
 
  • Aumentare l’apporto di sostanze alcalinizzanti (verdura e frutta) e diminuire quelle acidificanti (proteine e carni, grassi saturi).
  • Incrementare l’apporto di coenzimi (catalizzatori di enzimi), cioè vitamine e oligoelementi, presenti in particolare nei cereali integrali (frumento, orzo, miglio, grano saraceno, ecc.), nei semi oleosi (semi di zucca, di girasole, di sesamo, di lino, ecc.), nelle verdure.
 
Ps. Se controlli al massimo ciò acquisti ed ingerisci, dai importanza anche al tuo intestino… la sede di assimilazione è fondamentale per la sana nutrizione.
 
Nicola Camera