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Vi sono atleti che si attengono in modo scrupoloso e spesso anche maniacale. Se il loro programma alimentare non riporta le quantità esatte non riescono ad ancorare il work giornaliero alla specifica nutrizione. Sull’argomento potremmo spendere fiumi di parole ma sintetizzo il concetto di base in due frasi.
 
La performance si realizza con l’allenamento, l’alimentazione ed il riposo, il tutto in un concetto olistico a cui sovraintende la psiche.
Un equilibrio interno che porta anche alla stabilità organica, alla sincronizzazione dei clocks biologici è sempre il cardine dell’azione performante, ma questi parametri fondamentali sono messi in discussione dagli eventi esterni di vita quotidiana che influenzano le cellule e l’ambiente che le circonda.
 
Una giornata pur apparentemente perfetta è vittima di perturbazioni continue – un incidente, una disgrazia, un dispiacere, un litigio, una cattiva notizie – di contro è rafforzata da uno stato emozionale – un complimento, un evento positivo, un emozione -. Questi eventi alterano se pur di poco il metabolismo e in soggetti refrattari tendono ad innalzare o appiattire la reattiva organica. Un eccitazione provoca una impennata dei neurotrasmettitori, una disgrazia porta al rifiuto momentaneo del cibo.
 
Alla luce di ciò, 100 o 120 gr di CARBO in un pasto che significato assumono rispetto agli eventi esterni non programmati?
E ancora, 150 o 180 gr di carne hanno stessa valenza metabolica a parità di taglio – mai lo stesso – di cottura – sempre diversa – di conservazione, masticazione e digeribilità?
 
Questi ed altri calcoli sono solo frutto di un ragionamento intimo che non tiene conto delle variabili esterne che assumono un valenza cardine nell’arco dell’intera giornata.
 
Conclusione:
La minima differenza degli introiti non fa testo rispetto ai migliaia di parametri che influenzano le tue ore dall’alba fino al ritorno tra le coperte. Mangia ed integrati di qualità, allena la percezione muscolare e le miofibrille, non i capi articolari utilizzando il tuo “software cerebrale”.
 
Nicola Camera