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Mangia in orario che ti fa bene.
Spostando in avanti gli orari del pasto (quindi pranzando nel tardo pomeriggio) e sedendosi a cena di notte è dannoso per la linea e la salute organica. (Journal of Obesity)
I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital hanno dimostrato che posticipare l’ora dei pasti può aumentare il rischio di obesità e altri disturbi come diabete e ipertensione.
In pratica non bisognerà controllare solo la qualità e il bilanciamento dei nutrienti ma anche considerare gli orari dei pasti.
 
La ricerca è stata fatta anche alla Haward Medical School di Boston ed il risultato tra chi mangiava prima delle 15 di pomeriggio e chi pranzava oltre ha decretato una differenza di 2 kg nella strategia dietetica dei soggetti con pasti regolari. Tutto ciò in uno studio controllato in doppio cieco lungo un percorso di 20 settimane.
L’orario del pranzo è stato considerato così rilevante dai ricercatori per il fatto che il 40% delle calorie assunte dai soggetti erano concentrate sul pasto del giorno. Pertanto è presumibile che nei casi in cui il pasto principale è rappresentato dalla cena, come avviene nella maggior parte delle famiglie occidentali, lo spostamento dell’orario verso la tarda serata influisca sul peso.
Già dalle ore 22 l’apparato gastrointestinale e metabolico entrano in una fase di riposo.
Questi principi erano già stati richiamati nella cronodieta degli anni 80 (Todisco et al.); all’epoca i ricercatori decretarono il frazionamento dei pasti come strategia dimagrante.
A titolo esemplificativo Todisco dimostrò che 1800 kal in tre pasti facevano aumentare di peso rispetto alla suddivisione giornaliera composta da tre pasti e due spuntini.
 
Nicola Camera