Perché alcune miscele proteiche costano poco pur dichiarando una % alta?
Parliamo di Amino Spiking.
Quella pratica riguardante l’aggiunta alla polvere di aminoacidi poco costosi come glicina, taurina e altri, allo scopo di elevare la quota proteica; tecnicamente la fonte proteica dichiarata, dunque, viene in parte “sostituita” da substrati azotati economici… aminoacidi a basso costo, come taurina o glicina, con lo scopo di aumentare i parametri proteici del prodotto finito, fuorviando il consumatore al momento dell’acquisto.
Molte aziende tendono a riportare sui propri siti web analisi di laboratorio in grado di mettere in evidenza solo la quota azotata e non la quantità dei singoli aminoacidi.
Tra i composti azotati non proteinogenici usati all’interno di integratori scadenti, anche creatina e beta alanina.
Ed ecco che una whey a base 50% può arrivare all’80%.
Concordiamo che una buona proteine di siero di latte dev’essere costituito da aminoacidi ramificati di almeno il 30%.
Tra le sostanze che possono pregiudicate la qualità del prodotto, ci sono
* i composti glucidici, tra tutti le maltodestrine, lo sciroppo di fruttosio e il destrosio ed eventuali edulcoranti;
* il sodio, minerale che, se in dosi eccessive, può provocare ritenzione idrica e ipertensione;
* gli additivi alimentari e/conservanti.
Nicola Camera

LA PROTEINA IN FOTO E’ UN SIERO ISOLATO ZERO CARB, ZERO. LATTOSIO, ZERO GLUTINE, ZERO ZUCCHERI, OVE IL TENORE PROTEICO DICHIARATO E’ REALE.