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Alcune erbe o alimenti innocui da tutti i punti di vista alterano l’azione dei farmaci e ne amplificano gli effetti se assunti contemporaneamente. Frutta, erbe ed altri principi attivi influiscono sull’assorbimento, metabolismo e biodisponbilità del farmaco con cui vengono a contatto. Spesso lo rendono inefficace o ne potenziano gli effetti tossici creando dei disturbi anche di certa importanza.
 
Di seguito gli esempi più comuni.
  • POMPELMO
Contiene funocumarine che modifica il metabolismo di alcuni antitumorali, antibotici e statine. Inoltre potenzia gli effetti della caffeina.
 
  • ARANCE, BANANA, VERDURE A FOGLIA VERDE
Da escludere in determinate terapia con diuretici ed ace-inibitori in quanto determinano un accumulo di potassio.
  • PRODOTTI LATTIERO-CASEARI
Consigliati nelle terapie dei disturbi bi-polari, i sali di litio e derivati non vanno assunti con i lattici che sono da escludere anche in terapia antibiotica con tetracicline e ciprofoxacina in quanto ne limitano l’assorbimento.
  • ALCOOL
Dannoso per il fegato anche in piccole dosi se assunto sotto terapia con paracetamolo e analgesici. Effetti collaterali letali se associato a prodotti narcotici.
  • CAFFEINA
È sconsigliabile nella terapia con i broncodilatatori perché provoca eccitabilità e tachicardia, controindicati per chi utilizza farmaci per l’insonnia. Da evitare quando si assumono antiaggreganti. Alcuni antibiotici come l’eritromicina determinano un accumulo di caffeina nell’organismo.
  • TIRAMINA
Presente nelle aringhe, nelle acciughe in salamoia, nei formaggi stagionati e nei salami, se associata agli antidepressivi causano rialzi pressori.
  • LIQUIRIZIA
Ostacola l’assorbimento della digossina, utilizzata per l’insufficienza cardiaca.
  • BROCCOLI, CAVOLI E SPINACI
Interferiscono con gli anticoagulanti, riducendone l’efficacia.
  • GINKO BILOBA
Controindicato per chi assume antiepilettici.
 

Nicola Camera