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Il concetto di nutrizione molecolare è stato introdotto alcuni anni fa ed è sempre più considerato. Le cellule endocrine della mucosa intestinale sono piene di recettori del gusto che percepiscono i segnali molecolari – carboidrati, proteine, lipidi, vitamine, minerali – lasciati dagli alimenti e li inviano al sistema nervoso centrale, da cui viene avviata la produzione di citochine e altri segnali paracrini (hanno lo stesso meccanismo degli ormoni, ma agiscono a breve distanza).
 
LE GIUSTE INTERAZIONI.
 
Dell’importanza del pesce nella dieta si parla sempre, gli acidi grassi omega 3, interagiscono con i recettori Gpr120, localizzati soprattutto nei muscoli e nel tessuto adiposo. Il legame, è stato visto anche in vivo, riduce l’infiammazione, l’aumento di peso e l’iperglicemia.
 
Riscontri positivi sono arrivati anche dagli amminoacidi ramificati, abbondanti soprattutto nella carne. Si è visto che la leucina (un amminoacido essenziale coinvolto nella sintesi proteica: nel muscolo e nel fegato) è in grado di entrare nelle cellule e attivare la proliferazione cellulare: un processo che, nel tessuto muscolare di uno sportivo, favorisce l’aumento della massa. Allo stesso tempo, però, una dieta iperproteica risulta dannosa se suggerita a un soggetto sedentario.
 
Sconsigliato è l’apporto di fruttosio, se non nei diabetici: ha un indice glicemico più basso rispetto al glucosio, ma è in grado di alterare i trigliceridi.
 
I flavonoidi e la antocianine stimolano la risposta del sistema immunitario contro i patogeni e riducono le principali manifestazioni dell’infiammazione, agendo nei meccanismi cellulari che la causano: riducono, ad esempio, la produzione da parte delle cellule del sistema immunitario di citochine e molecole pro-infiammatorie.
 
Per quanto riguarda le cefalee, la riduzione o l’abolizione di alcuni alimenti può essere utile nel ridurre le crisi. Tra questi i principali sono i cibi dalla digestione ‘pesante’ o particolarmente complessa come gli agrumi, le cipolle, i crauti, le olive in salamoia, la frutta secca in guscio, il pane e la pizza caldi (appena sfornati), le banane mature, il cioccolato, i fritti, il caffè (in modica quantità al contrario può anche essere benefico), il tè e le bevande contenenti caffeina e teina, pesce secco salato. Anche latte, yogurt e panna acida dovrebbero essere consumati con attenzione.
 
Inoltre è bene fare attenzione anche ad alcune sostanze contenute negli alimenti: in particolare ai nitrati usati per conservare salumi e insaccati, alla tiramina presente nei formaggi stagionati, al glutammato di sodio usato nei dadi per bordo e nelle zuppe pronte in busta o nella cucina cinese, ai tannini del vino rosso.
 
Nicola Camera