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La frutta va consumata intera perchè in questo modo presenta tutta serie di benefici.
 
I frutti interi ci difendono dal diabete.
 
Un’ampia ricerca ha dimostrato che mele, mirtilli e uva sono efficaci nella prevenzione del disturbo metabolico di tipo II, ma vanno consumati interi non nelle forme di succhi.
 
Mangiare frutta intera – in particolare mirtilli, uva e mele – riduce sensibilmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo II, tra le piaghe del nuovo millennio. Discorso esattamente opposto per gli assidui consumatori di succhi di frutta.
 
È stato esaminato il consumo di frutta in generale, il consumo di singoli frutti e di succhi di frutta. Si è visto come le persone che avevano mangiato almeno due porzioni a settimana di alcuni frutti interi – in particolare mirtilli, uva e mele – avevano ridotto il rischio di diabete di tipo 2 del 23% rispetto a coloro che mangiavano meno di una porzione al mese. Al contrario, coloro che avevano consumato una o più porzioni di succo di frutta ogni giorno avevano aumentato il loro rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 di ben il 21%. Come spiegare questa apparente dicotomia? L’indice glicemico elevato dei succhi di frutta è una delle chiavi di lettura che permette di spiegare la correlazione rischiosa tra il consumo di succo di frutta e un aumento del rischio diabete II.
 
Bocciati i succhi di frutta: il loro indice glicemico, in alcuni casi, equivale al doppio di quello contenuto nel singolo frutto, a fronte di una riduzione delle fibre apportate. A penalizzare le bevande a base di frutta, peraltro arricchite in zuccheri, è anche la maggiore fluidità che favorisce un più rapido assorbimento. L’effetto corrisponde a un più rapido aumento della concentrazione di glucosio del sangue, con un conseguente picco di insulina.
 
Nicola Camera