bioenergy nutrition integratori sportivi alimentazione cuneo sensibilità al glutine
Se non assimili o assimili poco, il tuo risultato ipertrofico, frutto dell’allenamento, è compromesso. Rivediamo ed affrontiamo alcuni aspetti legati all’assimilazione.
 
La “sensibilità al glutine”.
Mangiamo in media 2-3 kg di cibo al giorno, in una settimana oltre 20 kg, che devono essere digeriti, in parte assorbiti, eliminati.
Un lavoro enorme che il nostro intestino compie ogni giorno. Persone di ogni età e sesso soffrono di ricorrenti disturbi intestinali. Sempre più diffusa è la sensibilità al glutine, una intolleranza temporanea al glutine.
 
La responsabilità non può tuttavia essere delegata solo al glutine, basta considerare i continui insulti realizzati, da una alimentazione errata, ai villi intestinali presenti nell’intestino tenue: eccesso di acidi grassi saturi, eccesso di omega 6, eccesso di additivi chimici, eccesso di amido resistente, eccesso di caseina nei formaggi, carenza di fibra alimentare. Si possono tuttavia avere segni e sintomi clinici simili alla celiachia pur avendo negativo il quadro diagnostico (anticorpi) per morbo celiaco. Considerare solo il glutine come causa di questa sindrome è riduttivo.
 
Nell’intestino tenue si realizza la digestione enzimatica sostenuta dagli enzimi provenienti dal pancreas, ma anche dagli enzimi dei microvilli intestinali. Quando i villi intestinali, presenti solo nell’intestino tenue, sono compromessi nella loro struttura e funzionalità, non producono più gli enzimi necessari. Il risultato è la comparsa delle intolleranze alimentari, in particolare le più frequenti sono: intolleranza al glutine, al lattosio, alla istamina.
Solitamente la sensibilità al glutine non è mai sola ma si accompagna alle altre due intolleranze. La digestione enzimatica è essenziale per garantire una completa scissione dei composti alimentari nei loro elementi costitutivi che verranno successivamente assorbiti.
 
Tale lesione contro i villi intestinali può essere realizzata da
GLUTINE
AMIDO RESISTENTE (alterato rapporto tra amilosio e amilopectina, presente nei prodotti industriali da forno) sempre più contenuto in alimenti composti con farina
FUROSINA presente nella pasta (è una proteina glicata che si forma durante la produzione della pasta
AGEs (proteine glicate che si formano durante la cottura dei cibi)
LATTOSIO
CASEINA (proteina del latte, latticini, formaggi)
ACIDI GRASSI SATURI, contenuti in alimenti di origine animali (salumi, formaggi..)
ADDITIVI CHIMICI
– carenza di FIBRA ALIMENTARE IDROSOLUBILE.(carenza di verdura, frutta, cereali integrali, legumi..)
 
Quando i villi sono compromessi da questo modello di alimentazione globale insorgono disordini intestinali che coinvolgono il tenue e il colon nel loro complesso Con un’alimentazione pesco-vegetariana i villi recuperano la loro funzione e integrità strutturale.
La Natura ci ha pensato a proteggerci.
 
CHECK-UP INTESTINALE
Quali sono gli esami utili in questo caso?
1 – anticorpi anti-gliadina, anti-transglutaminasi, anti-endomisio(per diagnosi di celiachia);
2- amilasi-lipasi-elastasi (verifica digestione enzimatica);
3 – calprotectina (infiammazione colonica – patologia degenerativa);
4 – vit B12 – vit D – sideremia – ferritina – calcemia (diagnosi di mal assorbimento);
5- se occorre Breath test idrogeno (per intolleranza al lattosio)
(diagnosi SIBO: small intestinal bacterial over growth: eccessiva crescita batteri nell’intestino tenue oppure diagnosi di IBS: Irritable Bowel Syndrome).
 
Nicola Camera