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Le vie lipolitiche sono infinite ma anche “definite” in termini scientifici ed il caposaldo rimane sempre e solo la restrizione calorica ovvero il punto cardine per la perdita di grasso qualificato come “Deficit Calorico”.
La spesa energetica deve perciò sempre essere maggiore degli introiti, a supporto delle varie metodologie, che invece, possono essere molteplici, personalizzabili, nonché ciclizzabili.
 
Elenchiamone qualcuna.
  • Semplice deficit: rispetto ovviamente al conteggio calorico di mantenimento personale, lineare e senza sbalzi, ha il solo limite di portare spesso in fretta ad uno stallo nella lipolisi se protratto troppo a lungo senza alcuna alterazione tra i vari macros o sensibili variazioni di NEAT (Non-Exercise Activity Thermogenesis).
  • Carb Cycling: ciclizzazione dei carboidrati su percentuali ogni giorno diverse sul macronutriente, grande impatto metabolico, permette un’ ottima recomposit, difficili stalli, maggior tenuta psicologica, infinite modalità di approccio e varianti.
In quest’ottica possibili anche le ciclizzazioni sulle proteine e i grassi e spesso il carb cycling segue anche la seduta allenante, nell’alternanza dei giorni on/off.
  • Digiuno Intermittente (I.F.): tecnica volta in primis al rinnovo cellulare e all’autofagia in chiave antiage, prevede un protocollo di digiuno di 16 ore con conseguente distribuzione dei pasti solo nelle ore di finestra di rialimentazione. La perdita di grasso corporeo è in realtà un piacevole “effetto collaterale” secondario, sempre dato da un deficit calorico, cui si abbinano però i benefici di rigenerazione organica. Sottolineo… qualsiasi tecnica che si applichi per la perdita del peso, occorre sempre una strategia che preveda un bilancio energetico negativo, sostenuto anche da eventuali integratori che innalzano la rata metabolica ed inducono l’organismo ad utilizzare parte dell’adipe come combustibile.
Sul versante allenante è buona norma poter abbinare, a seconda delle individuali necessità e peculiarità, un misurato apporto di allenamento aerobico al comparto anaerobico:
  • HIIT (High intensity interval training) rappresenta l’alternanza di stimoli aerobico – anaerobici come corsa, bike, ellittica ecc, nei quali i tempi di lavoro ad alta intensità si combinano con un cardio base. Oltre ad essere benefico per il sistema cardiocircolatorio, rappresenta uno stimolo metabolico e lipolitico decisamente superiore al classico cardio LISS… unico neo, non è adatto a tutti e spesso si preferisce un “lento” meno invasivo e più produttivo, con una ridotta produzione di cataboliti (acido lattico ed RL) ed ioni idrogeno.
  • Il cardio LISS è sicuramente meno impegnativo, con la possibilità di essere applicato a principianti e soggetti obesi, per periodo brevi ma nel lungo termine.
 
Nicola Camera