L’olio di palma è un prodotto molto utilizzato nell’industria alimentare infatti rimane semi-solido a temperatura ambiente e ha una maggiore stabilità rispetto ad altri olii. Il suo alto contenuto di acido palmitico viene associato a più problemi:

  • un aumento del rischio di malattie cardiache
  • diabete di tipo 2 
  • obesità quando consumati in eccesso.

L’olio di palma è ricco di grassi saturi che possono aumentare il rischio di malattie cardiache. Oltre ad essere carico di grassi saturi, l’ olio di palma è povero di omega 3: consumare quotidianamente un olio di questo tipo fa aumenta il tasso di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue e, di conseguenza, espone ad un maggiore rischio di contrarre malattie cardiache.  Inoltre durante il processo di estrazione dell’olio di palma, possono essere presenti contaminanti potenzialmente dannosi, come gli esteri di glicerolo e i 3-MCPD (monocloropropanediolo) che sono associati a problemi di salute se consumati in grandi quantità.

È sempre indicato sull’etichetta?

Secondo la direttiva europea sull’etichettatura dei prodotti alimentari, entrata in vigore il 13 dicembre 2014, ogni ingrediente deve essere specificato e non saranno più valide le diciture generiche. Pertanto, l’olio di palma, oggi, deve essere indicato sempre in etichetta, a differenza un tempo in cui non veniva indicato nell’elenco degli ingredienti. Lo si trovava nascosto nell’espressione vaga di “oli e/o materie grasse vegetali”.

È sempre dannoso?

In quanto grasso saturo, all’interno di una dieta equilibrata l’olio di palma andrebbe assunto in quantità molto modeste, pari al massimo al 10% dell’apporto calorico totale. Tuttavia vi consigliamo di evitare prodotti a base di olio di palma oppure con un alto contenuto di quest’ultimo.